C’è differenza tra vedere e non vedere?
Ovvio, la vista è il più potente dei nostri sensi.
Il discorso vale anche e soprattutto per il cibo, specie negli ultimi tempi.
Le persone, sia al supermercato che al ristorante, che nel tuo locale, desiderano vedere. Cosa? Quello che tu hai scelto per loro. Il pezzo di carne, il taglio, la preparazione (lo stesso dicasi per la pasta, i sughi, le verdure ecc.).
Sulla carne si concentra però molto attenzione, abbinata praticamente sempre al tema delicatissimo della conservazione, dell’igiene e della sicurezza alimentare.
Vedere un pezzo di carne nel banco frigo, osservare le venature e il colore è già un ottimo punto di partenza. Questo è il motivo per cui molti locali si stanno attrezzando: e il macellaio-operatore, con pazienza, sceglie insieme al cliente il pezzo da tagliare, che poi trasformerà in tagliata o hamburger.
Questo trend è stato importato dai supermercati, dove oggi molti prodotti sono presentati in confezionamento sottovuoto skin, che praticamente prevede che la carne, nel nostro caso, sia avvolta da una “seconda pelle”.
Il risultato? Il cliente può toccare il taglio – senza rovinarlo – osservarlo per bene, giudicarlo e nel caso riporlo nel carrello.
Questa confidenza con gli alimenti è sempre più stretta e basata sulla trasparenza: io venditore metto la faccia e ti faccio davvero controllare la freschezza della merce.
Ora tocca a te: sai accontentare con la stessa accuratezza il cliente che ti chiede un hamburger gourmet o tieni tutto nascosto in cucina?
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